Non è stato un gran Mondiale fin qui per gli allenatori italiani: Cesare Prandelli è uscito al primo turno, Alberto Zaccheroni con il suo Giappone ha avuto la stessa sorte e Fabio Capello è vicinissimo all’eliminazione con la Russia. Il ct azzurro ha rassegnato le dimissioni già ieri, al termine della sconfitta di misura rimediata contro l’Uruguay, mentre Alberto Zaccheroni, si è preso una notte di riflessione prima di prendere una decisione analoga a quella del collega Prandelli. L’ex allenatore di Milan, Inter, Lazio e Juventus, non è più il commissario tecnico della nazionale nipponica: la notizia è giunta nel pomeriggio di oggi, dopo che ieri il Giappone era stato eliminato per mano della Colombia.
Zaccheroni lascia dopo quattro anni e un solo punto conquistato in tre partite nel Gruppo C di Brasile 2014: la truppa nipponica torna a casa con un pareggio contro la Grecia e due sconfitte rimediate al cospetto della Colombia e di una modesta Costa d’Avorio. Il tecnico italiano aveva ereditato la panchina del Giappone nel 2010 dall’ex ct Takeshi Okada. Ieri, al termine della sconfitta contro la Colombia Zaccheroni è stato intervistato a bordo campo visibilmente provato e con le lacrime agli occhi: troppo grande il dispiacere per l’eliminazione di una nazione che lo aveva letteralmente adottato.
“Io sono colui che ha deciso la tattica – ha dichiarato ‘Kyodo News’ – e il modo di giocare della squadra e voglio prendermi le mie responsabilità. Nel ritrovo odierno ho salutato e ringraziato tutti”.
Zaccheroni lascia il Giappone dopo aver vinto una Coppa d’Asia nel 2011 e una Coppa d’Asia Orientale nel 2013. Era diventato talmente popolare che perfino l’imperatore Akihito lo aveva invitato presso le proprie stanze per gli onori di rito. Ora, il suo nome torna a circolare prepotentemente per la successione di Prandelli sulla panchina dell’Italia: esperienza internazionale e stipendio abbordabile sono due punti a favore di Zaccheroni agli occhi della Figc.
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